martedì, gennaio 29, 2008

LA BALENA PER GRACE



Ho ritrovato Susan, la mia amica del cuore quando ho abitato negli Stati Uniti.
L'ho cercata, le ho scritto, l'ho trovata l'anno scorso. Dopo 23 anni di silenzio.
E' stata un carrambata!

E ora è nata la sua Grace!

E' in partenza per la California un pacco con un asciugamano per farsi asciugare dopo il bagnetto e una balena morbidosa per giocare.
Tutto fatto a mano.

Ciao, dolce little Grace.

UN CARO ANGELO

Sei lassù in quell'azzurrità infinita, disperato che guardi la tua principessa e la sua mamma a cui ieri sera hai dato il solito bacio della buona notte.

Noi tutti siamo quaggiù tra singhiozzi sconsolati e attoniti pensiamo alla tua voce, alle tue telefonate di ogni giorno e ci chiediamo come faremo mai a colmare questo vuoto.

Sembra un incubo a te, sembra impossibile e senza rassegnazione a noi.

ODE ALL'ACETO


Il mio maritino speciale un giorno riuscì, in seguito a non so quali ricette e diavolerie, a fare la madre dell'aceto. Scusate l'ignoranza, ma anni fa non sapevo che, per fare l'aceto di vino, necessitasse avere una "madre".
Essa, la madre, nuota in mezzo all'aceto ed è come una Via Lattea torbida.
Insomma, in casa nostra si condisce da anni l'insalata con aceto di vino vero. Ce l'abbiamo fatta! E' buonissimo.
Però, caro Signor Ponti, non me ne voglia se non uso il suo aceto per l'insalata...
perchè io, il suo aceto,
- lo aggiungo ogni giorno al detersivo sulla spugnetta per lavare le mie pentole e il lavello di acciaio e vengono scintillanti,
- lo verso nella bottiglia di vetro che uso per l'acqua, ci aggiungo tre cucchiaini di sale grosso, poi agito forte e il vetro diventa cristallino,
- lo mischio all'acqua (50%) per farmi i gargarismi ogni volta che ho il mal di gola e mi passa all'istante,
- l'ho usato dopo il passaggio degli imbianchini sulle gocce di tempera su vetri e pavimenti e si sono sciolte subito,
- lo utilizzo ogni volta che pulisco il frigo e viene benissimo...
Sì, lo so che c'è il Viakal, ma quello preferisco usarlo in bagno.

lunedì, gennaio 21, 2008

IN PROGRESS



In effetti 'lavori in corso' sa di lavori stradali!
A proposito... avevate visto il bel cartello di Vittorio
Questo è il mio lavoro in progress.
Ho trovato i pon pon in tinta con i tessuti per gli asciugamani da bambino.
Fra poco mi metterò all'opera.

CIAMBELLA RUSTICA DI PATATE E NOCCIOLE


Questa è una torta senza burro, né olio, ma tante nocciole!

INGREDIENTI:
250gr patate
75gr farina 00
25gr fecola di patate
4 uova
200gr zucchero
125gr nocciole
1 bustina di lievito
50gr uvetta
50gr canditi misti, o di arancio, a cubetti
succo e buccia di mezzo limone
1 presa di sale

Lessare una grossa patata.
Ammollare l’uvetta in un liquore a piacere (rhum, grappa).
Accendere il forno a 180° (io ho il forno potente e cuocio a 150°).
Frullare poco le nocciole in modo da ottenere una granella.


Setacciare assieme farina, fecola e lievito.
Grattugiare la buccia di mezzo limone e spremere mezzo limone.
Quando la patata è lessa, pelarla e passarla tre volte (da calda) nello schiacciapatate.


Unire tra loro tutti gli ingredienti.
Imburrare una teglia a ciambella, versare il composto e infornarlo fino a cottura.
Vedrete che le uvette cadranno sul fondo e le nocciole si disporranno in alto!



Sapete, no, che odio i canditi!
Ho messo 100gr di uvette, invece di 50gr!

PATATE AL FORNO



Io le patate al forno le faccio così.
Tagliatele sottili con la mandolina (state attenti a non farvi male!) e adagiatele sulla carta forno senza assolutamente ungere la teglia.
Cuocetele in forno caldo con olio e, a piacere, rosmarino.
Salatele solo a cottura ultimata.
Cuociono velocissime e sono croccanti.
Piacciono a tutti: 5 su 5! E per me non è un dettaglio da poco!

domenica, gennaio 20, 2008

I REGALI DI ERICA

Quando Erica è venuta a trovarmi, vi ho parlato di uno scambio di regali.
Ora, che è venuto il sole (si fa per dire!) e li ho potuti immortalare, ve li illustro a dovere.

Intanto un acquisto a cui tenevo un sacco, di cui però vi ho appena parlato: il mitico attorcigliatore (qui nelle mani della mia insegnante Erica!).



Poi, fatto con le sue sante manine, un pratico pannello con tasche da stendere sotto alla macchina da cucire.



Infine un bellissimo puntaspilli a forma di cuore con, ricamata a macchina, la mia iniziale. Dev'essere davvero bellissimo utilizzare l'estensione che fa i ricami a macchina. La F è davvvero perfetta!


Io ho ricambiato con un mio galletto portaspago...



... poi uno dei miei sacchi in cotone su cui avevo applicato gli amatissimi cuori patchwork.


La tecnica per realizzare questi cuori è un po' complessa, ma assolutamente divertente. L'ho illustrata a Erica: sembravamo due bambine curiose che giocavano assieme!

Non è finita qui.... ho ricevuto un vasetto di marmellata al sambuco e una ricettina lasciata distrattamente sul tavolo.... che è stata da me rapita e già eseguita! (Seguirà post dedicato).

Una promessa di uno scambio di fotocopie di patterns di paper piecing contro un ricalco di cartamodello di coulottes baby copripannolino per l'estate.

Siamo senza fondo!

giovedì, gennaio 17, 2008

L'ATTORCIGLIATORE

Mi era già venuta a trovare quest'estate in una bella giornata di sole, ma ci era rimasta la voglia di parlare di un sacco di cose. Allora Erica è tornata ieri.
Ma vi rendete conto. Una come me vicina ad una che è stata un'insegnante di Applicazioni Tecniche... la mia materia preferita!
Ci siamo scambiate qualche regalo (fatto rigorosamente con le nostre manine) e un'infinità trucchetti.
Guardate un po' cosa mi ha portato?
Un attorcigliatore! Questo attrezzo bizzarro aiuta a realizzare cordoncini bellissimi utilizzando del banalissimo filo da cucire.
La realtà è che Erica lo ha acquistato in un negozio di attrezzature per capelli!
Lo proverò anche con quello scopo.
Ci sono due tipi di attorcigliatori: uno a due fili e uno a quattro.
Ho fotografato Erica quando utilizzava quello a quattro.


Preparare 20 pezzi di filo lunghi uguali e altri 20 uguali, aiutandosi girando il filo attorno a un tavolo e tagliando in due la matassina realizzata.
(Per quello a due fili, invece, preparare 50 pezzi di filo una volta sola).




Dopo aver fatto un nodino alle quattro estremità (li vedete nella foto cliccandoci sopra), fissarle sui quattro "bastoncini" girevoli dell'attrezzo. Agganciarsi ad una maniglia all'altezza della metà delle due matassine di filo. Tenendo tesi i fili, far girare col pulsante i "bastoncini" fucsia su sè stessi. Il filo si attorciglia.




Quando le matassine saranno attorcigliate fino in fondo, far girare, invece, la testa rosa dell'attorcigliatore. I quattro capi, già attorcigliati su sè stessi, si attorcigliano tra loro.



Cordoncino a quattro fili (sopra).



Cordoncino a due fili (sopra).

mercoledì, gennaio 16, 2008

AWARD



Ma vi rendete conto che, per caso, questo è il mio 100° post e lo festeggio con un Oscar?
Che onore!
Onorata... onoratissssssima... di cotanto riconoscimento conferitomi dalla cara Fiore.
Oltre a ringraziare di cuore la mia amica di web dell'apprezzamento, la ringrazio anche per avermi fatto conoscere un sacco di bellissimi blog.
Io sono stata curiosa e.. di link in link... sono approdata a lidi meravigliosi.
Chissà se sarete curiose come me!

Le regole del Premio sono brevemente queste.
Dare il premio a 10 persone che hanno un blog capace di trasmetterti gioia ed ispirazione, un blog che ti faccia sentire bene quando lo visiti.
Far sapere a queste persone di averlo vinto lasciando un commento sul loro blog.
Attenzione: lo si puo' vincere piu' volte!


Rules of the Award.
Give the award to 10 people who have a blog which makes you feel happy, inspired and well when you visit it.
Let these people know you gave them the award by leaving a comment on their blogs.
Pay attention: you could win it over and over.


Dolce Fiore, conosci l'effetto boomerang?!

Peccato dover contenersi a 10.

Professione papÃ
Mamma per sbaglio
Fragole infinite
Sur un fil
Little cotton rabbits
Countrykittyland
Countrypainting & labradors
Pazza per le pezze
Atmosfera di casa
Caro diario

Però li avviserò domani. Ora nanna!

LA MIA BORSA DA QUILTISTA


Come potevo lasciarmi sfuggire questo tessuto?



L'ho dovuto imbottire, foderare e trapuntare a macchina per poterlo utilizzare per la mia borsa da vera quilter.



Questa borsa da lavoro per me è fondamentale per poter portare in giro il mio materassino di gomma, stecche, rotelle, etc. Tutto materiale difficilmente trasportabile senza di lei.



Manici resistenti, pratica cerniera per inserire facilmente il lavoro all'interno, automatici per tenere ferme le stecche.
Praticissima.

LA PIZZA E I SEGRETI DELL'IMPASTO



Le sorelle Simili sono un mito. Sono due sorelle gemelle bolognesi per niente somiglianti… ma che si chiamano Simili realmente di cognome! Sono figlie di una storica famiglia di panettieri e, dopo aver chiuso il panificio hanno cominciato a tenere corsi sul pane in giro per il mondo. Sono diversissime, gradevolissime, competentissime.

Ho seguito alcuni loro corsi sul pane e ogni loro parola è rimasta per me Vangelo. Ora tento di trasmettervi l’ABC della pizza.
Questa lezione è dedicata a chi non l’abbia mai fatta.
Cercherò di raccontarvi i trucchi.
Non scoraggiatevi se c'è un po' da leggere... è facilissima e di sicura riuscita.

INGREDIENTI:
1 pacco di farina 00 da 1 kg
1 tazza piena di acqua (300ml)
3/4 cubetto di lievito di birra
sale, zucchero, olio di oliva

1 bottiglia di passata grossa di pomodoro
300gr mozzarella
olio di oliva
origano


Sia che si faccia la “fontana” sia che si usi l’impastatore (che non fa altro che far girare la sua pala), bisogna amalgamare gli ingredienti in questa successione.
In una tazza piena di acqua tiepida sbriciolare il lievito di birra e scioglierlo mescolando. Aggiungere un cucchiaino di zucchero (di lui si nutre il lievito) e tre cucchiai d’olio di oliva. Mescolare bene.
Setacciare la farina (facendo così, lieviterà molto più facilmente).
Mettere sul piano di lavoro circa 700gr di farina a fontana e versarvi all’interno tutta l’acqua. Cominciare a mescolare con le dita della mano rivolte verso il basso, incorporando la farina un po’ alla volta. Quando l’impasto comincia a diventare molliccio, aggiungere tre grosse prese di sale (ma non prima perché altrimenti si ferma la lievitazione). Continuare ad aggiungere la farina fino a quando si presenta come nella foto.



Fare attenzione a non aggiungere troppa farina. Non è obbligatorio aggiungerla tutta e se necessita si può aggiungerne di più (ogni farina assorbe l’acqua in maniera diversa).

Faccio un inciso:
- se si fa a mano con la farina a fontana, utilizzare circa 650-700gr di farina e utilizzare solo quella che serve.
- se si fa con l'impastatore, NON mettere tutta la farina subito, ma aggiungerla un po' alla volta e fermarsi al momento giusto (io di solito ne utilizzo poco più di 500gr).

Ora bisogna impastare. L’impastatura aiuta a miscelare meglio gli ingredienti, ma soprattutto fa sì che si formi la maglia glutinica. La maglia glutinica è come una rete che si forma tutta attorno alla palla di pasta e dipende dalla trasformazione delle proteine della farina in glutine. Per far formare questa rete bisogna impastare la pasta con il palmo della mano (come nella foto) e letteralmente sbatterla tre o quattro volte sul piano di lavoro con forza.



Queste “sbattute” sono importantissime: vi accorgerete che subito l’impasto diventerà più duro ed elastico e non sarà più appiccicoso. La maglia glutinica tratterrà poi al suo interno l’anidride carbonica prodotta dal lievito durante la fase di lievitazione e favorirà l’aumento di volume dell’impasto.
Se avete fatto doppia dose come me, dovete tagliare in due l’impasto. Vi accorgerete che, dove avete fatto il taglio,



non è più presente la maglia glutinica. Pertanto dovete impastare nuovamente le due metà singolarmente facendo rientrare il taglio all’interno dell’impasto.
Porre la palla di pasta in una grande ciotola unta d’olio fino all’orlo e coprirla con pellicola. Lasciare riposare in luogo caldo fino al raddoppio del suo volume. Si può anche realizzare una lievitazione forzata mettendo la ciotola nel forno a 30°. Attenzione a non metterlo più caldo altrimenti cuocerà!

Accendere il forno a 180° (io ho un forno potente e metto a 150°).

Per la salsa di pomodoro due procedimenti a seconda se la salsa sia densa o un po' acquosa.
Se è densa non c'è bisogno di trattamento alcuno (tipo marca Mutti), ma se fosse un po' acquosa (tipo marca Coop) versarla in un grande colino fitto per lasciar scolare un po’ del suo liquido. Buttare via il liquido in eccesso e rovesciare la passata nella ciotola. Condirla con olio e sale e mescolare.

Preparare la mozzarella tagliandola a piccoli dadini su un tagliere.

Ungere la teglia del forno, rovesciarvi l’impasto senza rimpastarlo* e schiacciarlo sulla teglia con le mani unte.
(* a questo proposito vi dico che se si rimpasta, è facile che “faccia la corda”, cioè che diventi dura da non riuscire neanche più a tirarla. In questo caso bisogna lasciarla nuovamente lievitare.)

Coprire l’impasto di salsa di pomodoro condita, di mozzarella.. Mettere un filo d’olio e origano.
Infornare in forno caldo e cuocere fino a doratura.

venerdì, gennaio 11, 2008

ASCIUGAMANO BIMBA CON INIZIALE



Non è come quello che faccio per i bebè (1.000x750cm). Quello è foderato di morbida spugna ed è ideale dopo il bagnetto. Questo è più leggero in tessuto nido d'ape. Ha un vezzoso pon pon ogni angolo, un'asola per poterlo appendere e l'iniziale applicata sulla tasca. E' grande 1.000x1.500cm ed è ideale dopo il bagno al mare o in piscina.
La versione maschile prevede quadretti e iniziale in stampatello tipo Baseball.
(Lo sfondo a fiorellini nella foto è uno scampolo di tessuto).

martedì, gennaio 08, 2008

IL SACCHETTO DEL SALE



Questo è proprio un rimedio della nonna, ma di quelli che danno risultati strabilianti.
Il sale caldo.
Lo scorso anno ho fatto una ventina di questi semplicissimi sacchetti di doppia flanella per riempirli con 1 kg di sale marino.
Sì sale! Quello che si butta nell'acqua della pasta.
Li ho regalati tutti a chi aveva qualche problemino di cervicale, ma serve per tante altre cose. Si mette anche sul petto per la tosse, dove ci sono dolori muscolari, sui reumatismi (mani, piedi), torcicollo.
Il sale caldo applicato con costanza ha persino fatto il miracolo sul ginocchio gonfio e infortunato della mia mamma.
Funziona ancora meglio di un bagno caldo, perchè è più caldo e dura più a lungo. Inoltre il suo contenitore si adatta a tutte le forme (a differenza di una boule di gomma) ed è morbido e gradevole.
"Provare per credere" diceva quello.
Seguite le istruzioni e sappiatemi dire.

Il bigliettino recita così.
Fare scaldare in una padella
antiaderente il sale grosso contenuto
nel sacchetto fino a quando inizia a
scoppiettare.
Versarlo nuovamente nel sacchetto
di doppia flanella e annodarlo bene.
Appoggiarlo sulla parte dolorante.
Il sale caldo avrà un effetto assolutamente benefico e aiuterà a far affievolire il dolore.


... e ora vado a farmelo... ché ho la tosse.

lunedì, gennaio 07, 2008

MALFATTI DI RICOTTA E SPINACI


Eccoli qua. Pronti da infornare.
Sono i malfatti che ho imparato a fare tanti anni fa dalla mia nonna Gina. Ma in realtà sono i malfatti della nonna Cecca (sua mamma).
Per tutta la vita sono stato il piatto di Natale di famiglia.
Quest'anno sono stati il piatto di Capodanno.

INGREDIENTI per 4 persone(nella foto vedete doppia dose):
1000gr di spinaci surgelati
300gr ricotta fresca
50gr + 50gr di parmigiano grattugiato
2 uova
2 cucchiai colmi di farina "00"
sale, pepe, noce moscata
burro rosolato a piacere per il condimento


Scongelare gli spinaci surgelati in due dita di acqua bollente salata.
Scolare, lasciar raffreddare.
Passare la ricotta tre volte in uno schiacciapatate (o passaverdura) e metterla in una ciotola. Aggiungere le uova, 50gr di parmigiano, la farina, sale, pepe e noce moscata.
Strizzare bene gli spinaci e tagliuzzarli con un grosso coltello affilato. Unirli nella ciotola al resto degli ingredienti.
Mescolare bene.


Aiutandosi con due cucchiai, fare con questo composto tanti mucchietti e posarli sul ripiano della cucina.
Mettere sul fuoco abbondante acqua salata, come per la pasta.


Successivamente, fare rotolare le “palline” di spinaci una a una nella farina e riposizionarle sul ripiano.



Quando l’acqua bolle, buttare gli gnocchi nell’acqua bollente, scolarli con una schiumarola quando vengono a galla e adagiarli in una pirofila imburrata.

Condire i malfatti con burro fuso e 50gr di parmigiano grattugiato.

I malfatti possono essere preparati con qualche ora di anticipo. La pirofila va messa in forno a gratinare all’ora di cena.