Mio fratello credo mi abbia dato almeno venti soprannomi nell’arco della mia vita, anzi della sua, visto che ha due anni meno di me.
Fux è uno dei tanti e sinceramente non ha nessun significato, se non il fatto di cominciare con la F come il mio nome, Francesca.
Quando si è trattato di realizzare il logo della mia attività ho subito chiesto aiuto al mio carissimo amico ed ex collega, grafico esperto e aggiornato nelle “moderne tecniche” (io ero rimasta al medioevo!).
Li ringrazio tanto tutti e due. E sempre un grazie infinito alla mia cugi per aver tanto insistito affinchè aprissi un blog.
Ho scelto subito FUX perché mi identifica e perché corto e… non significa niente. I vari “l’ape operosa”, “mani di fata” o altri melensi e sdolcinati modi di dire non mi si addicevano per niente.
L’ago e il pennello sono i due strumenti che più mi rappresentano. Poi ci sono il ditale, le forbici, il cutter, la rotella, le stecche, il tappetino verde di gomma, la pistola a caldo (con la quale mi ci sono anche ustionata due settimane fa! Acc……!), le pinze.
Poi TUTTO FATTO A MANO. Fondamentale.
E poi il mio nome: Francesca Ghiglione o Francesca Tonazzi? Francesca Ghiglione in Tonazzi? Meglio Francesca Ghiglione Tonazzi! Perché da quando sono moglie e mamma, essendomi trasferita dalla mia Genova alla Udine di mio marito, uso tanto anche il mio cognome da sposata.
Nel mio biglietto da visita ci sono tutte queste cose. Ovviamente anche i miei recapiti.
In questi giorni che sono a Valbruna (vicino al confine con l’Austria) molti quando leggono Fux dicono:
“Ah…Fux… Volpe!”
Vaglielo a spiegare….
3 commenti:
Ma quanto rompe questo anonimo!
La sua pappardella non ha nessun senso e penso abbia stufato tutti i lettori.Mi chiedo se il suddetto non abbia niente di meglio da fare!
Bello il tuo biglietto da visita.
A presto.Erica
fox = volpe in inglese :) ;)
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