giovedì, marzo 15, 2007

O SIGNORE...

E' che io ho uno squarcio dentro. Da lunedì i miei pensieri sono come la pallina di un fliper che rimbalza di qua e di la all'impazzata. La ragione non accetta, i sentimenti sono disorientati, le parole non riescono a spiegare bene lo stato d'animo, il pensiero dice solo: No, no, no, no!
Ieri Cortina era uno splendore. Sarà difficile dimenticarla così bella. I parenti, gli amici hanno seguito la messa e poi quelle due bare attoniti in un fiume umano fino al saluto.
Li hanno seppelliti assieme Toni e Claudia nel cimitero di Cortina. Sono davvero felice di questo. Tutta la messa ho guardato in alto, immaginandoli sereni per mano a guardaci singhiozzare. Conoscendo Toni (Claudia purtroppo non ho fatto a tempo a conoscerla) credo che avrebbe tanto voluto venire giù a salutarci calorosamente tutti. Mancavano solo loro due tra noi.
Ma come si fa a rassegnarsi. Noi che si resta sulla terra con questa lancia dritta nel cuore. Questo atroce dolore non ha pace.
La voce di Toni in questi giorni rintrona nel cervello. Il suo accento Padovano ronza nella testa. Non si trova tregua. Ma gli sorrido perchè so che è felice con la sua Claudia.
Signore, che modo strano hai scelto di sposarli. Chissà che meravigliosi progetti hai per loro. Perdonaci se da quaggiù non riusciamo a capire.

Unisco qui di seguito le belle parole che mio marito ha avuto anche la forza di leggere durante la messa, con molte pause, con la voce a volte tremante e le lacrime appese a un filo. Ogni tanto verrò a rileggermele.

Cortina 14 Marzo 2007

Ciao Toni,
ci siamo sentiti Venerdì scorso come abbiamo fatto centinaia di volte. E siccome mi hai salutato dicendomi “ ci sentiamo la prossima settimana”, eccomi qui ad onorare l’appuntamento. Ho avuto il privilegio di godere della Tua stima e della tua Amicizia e questo mi riempirà di gioia per sempre. Ogni volta che mi chiamavi, mi stupiva e mi affascinava quell’aria da bravo ragazzo e la dolcezza di cui eri capace. Perché lo sei sempre stato un bravo ragazzo. Perché davi il giusto valore alle cose che contano. Perché volevi sentirti libero e allo stesso tempo ripagato per quella onestà che mettevi in tutto. Il Tuo sorriso, le Tue immancabili pacche sulle spalle e quell’aria un po’ assonnata poi, ti rendevano simpatico a pelle. Ma in Te ho ammirato sempre un'altra cosa speciale; la riconoscenza di cui eri capace. In tanti anni, non Ti ho mai sentito giudicare con leggerezza qualcuno. Se proprio certe situazioni non Ti piacevano, cercavi di tenerle a distanza per non sprecare il tempo prezioso che Ti rubavano. Lo stesso tempo che oggi Ti è venuto a mancare per dare forma a quello che sognavi, e cioè Vivere. Vivere con Claudia e costruire insieme a Lei la Tua Storia. Claudia di cui spesso mi parlavi, ma che ho il rimpianto di non aver mai conosciuto. Vivere la professione di Agente che tanto amavi e per la quale immaginavi oggi tante cose. Per me inoltre sei stato e resterai sempre, l’inconsapevole strumento del felice incontro con mia Moglie. Non potrò mai dimenticare quegli istanti nel 1992, quando hai voluto con insistenza presentarmi la figlia di un Collega. Francesca ed io non abbiamo mai dimenticato quel giorno e quel Congresso. E da allora, hai sempre occupato un posto speciale nei nostri cuori. Mi mancherai. A tutti noi mancherai tremendamente, mentre cercheremo invano di capire cosa sia successo e perché. Ma forse non c’è niente da capire se non che il Tuo destino e quello di Claudia doveva purtroppo passare per quella coltre bianca che Vi ha coperto, unendovi per sempre, e non per altre più semplici e scontate vie.
Ti voglio immaginare in alto, molto più in alto di ogni cielo azzurro e di queste montagne che così profondamente hai amato. In alto dove potrai fare volare quell’aquilone che abbiamo come simbolo e nel quale Ti ritroveremo sempre. Da lassù, nelle giornate che ingigantiscono la maestosità delle Tue Dolomiti, volgi ancora e per sempre il Tuo sguardo su quelli che Ti hanno amato ed aiutaci a non dimenticare mai quello che ci hai insegnato con la semplicità dei veri Campioni.
In Friuli, si salutano gli amici e le persone care dicendo “Mandi”. Un termine dialettale che non vuole semplicemente dire: ciao o arrivederci. Vuol dire “ Le mani di Dio sono su di Te e Dio ti proteggerà”. E allora: Mandi Toni, Mandi da Udine, da Palermo , da Roma , da Firenze, da tutta l’Italia. Mandi da parte di tutti gli amici di sempre del Gruppo che avrebbero voluto abbracciarTi mille volte ancora
Che il Signore abbia cura di Te e della Tua amata Claudia.
Amen

2 commenti:

Luciana ha detto...

Non ho parole per recarti conforto. Ho perso anche io, oltre ai miei genitori (per fortuna per cause naturali) il mio migliore amico. Posso dire di sapere cosa si prova. Vivi questo lutto con pienezza, solo così potrai elaborarlo, e se puoi e ti va, parlane, sfogati, dai voce alla disperazione.
Ti abbraccio.
Lu

DIANA ha detto...

mi unisco alle parole di Lu,ti auguro di tornare sereni presto,la loro vita insieme e la loro morte insieme è consolatrice è vero..a presto..