Gli occhi languidi, come dice la mia mamma, li ho avuti fin da quando sono nata (Genova - 1964), come pure la passione del cucito. Da bimba, il mio passatempo preferito era fare i vestiti alle mie barbies sotto gli occhi azzurri e vigili della mia nonna Gina (lei, invece, sarta bravissima). All’esame di quinta elementare la mia carissima maestra Teresa volle che mostrassi alla commissione tutti i miei lavori in tessuto e la presidente mi chiese cosa li avessi portati a fare! Smarrita nell’insicurezza dei miei dieci anni, ma in fondo in fondo un po’offesa, le dissi “Li ho fatti io!”. Mi disse che avevo le manine d’oro. Per fortuna le ho ancora!
Dopo il liceo scientifico, frequentato ancora a Genova, è cominciata la mia vita raminga.
Un anno sono “volata” a San Francisco a studiare l’inglese, con l’accento americano.
Gli otto anni successivi ho “pendolato” settimanalmente a Milano dove, prima, ho convissuto con i miei cari zii e cugini (ciao cuuugiiii!), poi, ho vissuto indipendente e ho imparato a fare le lavatrici, a stirare, a fare da mangiare (santa la mia amica del cuore Giorgia che mi ha fatto da cavia nei miei primi esperimenti di cucina!). Ho frequentato l’Istituto Europeo di Design, ho lavorato come grafica all'Unimark (l'amicizia con Matteo e Gerda è la cosa bella che mi è rimasta) ed ho lavorato in pubblicità, come account, nel servizio clienti della Leo Burnett.
Ma, siccome pensavo “moglie e buoi dei paesi tuoi”, sono tornata a Genova a lavorare nell’agenzia di assicurazioni di famiglia al fianco di mio fratello, con nostro papà.
Ma uno splendido marito era in agguato e dopo neanche due anni, eccomi raggiante sposa del mio principe friulano a fargli da alter ego nella sua agenzia di assicurazioni (galeotto fu il congresso del 1992). Ora vivo nella bellissima Udine, felice, con mio marito e i miei tre tesori: Matteo (1996), Giovanni (1998) e Chiara Maria (2002).
Meno male che sono duttile e malleabile, come direbbe Caropallo, così ho potuto non perdermi d’animo e inventarmi un lavoro compatibile con la mia vita di moglie e di mamma e con le mie attitudini.
Peccato solo per i miei affetti lontani e il mio mare, ma il mio maritino non perde occasione di portarmici appena si può.
Per fortuna, invece, per la felicità della mia splendida famiglia, per aver conosciuto tanta gente meravigliosa e per aver acquistato anche un nuovo cognome. Perché qui a Udine, invece di Francesca Ghiglione, sono Francesca Tonazzi, sì figlia lontana (santo il telefono!), ma moglie felice, mamma fiera e donna creativa.
Cosa me ne faccio del mio inglese, non lo so. Ma forse può sempre servire… magari c’è in agguato qualche principe inglese che ci verrà a chiedere la mano della nostra piccola principessa.
Ora stiamo cercando una nuova casa, più grande, ma qui non se ne può più di spostamenti... la voglio nello STESSO quartiere.